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venerdì, Giugno 2, 2023

Calendario gravidanza settimana per settimana

Quali sono le fasi della gravidanza? Per comodità, la gravidanza viene divisa in tre periodi di tre mesi ciascuno, detti trimestri, ma ogni settimana possiede una caratteristica propria.

Calendario gravidanza

Sei in dolce attesa e desideri conoscere nel dettaglio le varie fasi della gravidanza? Questa viene solitamente divisa in trimestri: il primo va dalla settimana 0 alla 12, il secondo dalla 13 alla 24, il terzo dalla 25 al giorno del parto.

Una gravidanza viene considerata “a termine” se il parto avviene dopo la 37esima settimana ed entro la 41esima; prematuro o pretermine se avviene prima della 37esima; oltre la 42esima settimana, invece, si parla di gravidanza protratta. Per convenzione, il medico segna come inizio della gravidanza il primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale, poiché si tratta di un riferimento preciso rispetto al calcolo del concepimento effettivo, che avviene pochi giorni dopo il rapporto sessuale. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire meglio come avviene la gravidanza e quali sono le fasi che la caratterizzano, di seguito il ”calendario gravidanza” per settimana.

Prima settimana

Come detto, i giorni di gravidanza vanno contati a partire dal primo giorno delle ultime mestruazioni. L’ovulo si prepara a migrare dalle ovaie alle tube di Falloppio, dove accoglierà lo spermatozoo. Ci vorranno 14 giorni perché ciò accada: in questo periodo il corpo aumenterà la produzione di un particolare ormone, il cui acronimo è FSH (follicolo-stimolante) e il cui compito è nutrire gli ovuli. Se dal punto di vista tecnico la fecondazione non è ancora avvenuta, il processo che porta allo sviluppo dell’embrione è già cominciato.

Seconda settimana

Nel corso della seconda settimana, il corpo inizia a cambiare dal punto di vista ormonale, poiché il follicolo dentro il quale è situato l’ovulo produce progesterone ed estrogeni. Possono manifestarsi alcuni sintomi riconoscibili, tra cui tensione addominale e crampi.

Terza settimana

Uno dei primi sintomi che potresti sperimentare è quello relativo alle cosiddette “perdite da impianto”, lievi sanguinamenti che indicano l’avvenuto impianto intrauterino. Questi sanguinamenti possono essere accompagnati da lievi dolori. Si tratta di uno dei sintomi tipici delle settimane di gravidanza 1-5.

Quarta settimana

Intorno alla quarta settimana di gravidanza, capirai finalmente di essere incinta. Non soltanto per l’assenza di ciclo mestruale, ma anche perché avranno inizio quei cambiamenti che ti accompagneranno finché il bimbo non sarà nato e che ti hanno indotta ad eseguire il test di gravidanza. La produzione di ormone beta hCG sta aumentando rapidamente e va fissata anche la prima visita ginecologica. Compaiono stanchezza, sbalzi d’umore, crampi addominali, indolenzimento del seno e nausea. È fondamentale cominciare a curare la propria salute e quella del bambino.

Quinta settimana

Tra gli esami necessari in questa fase figurano l’emocromo (le “classiche” analisi del sangue), il Pap test e l’esame della clamidia, cui possono aggiungersene altri prescritti dal ginecologo. La raccomandazione è di continuare a svolgere attività fisica e cercare di ingrassare il meno possibile. A livello alimentare, invece, meglio adottare determinate abitudini, evitando cibi che potrebbero causare infezioni alimentari (come salmonellosi e listeriosi). È molto importante evitare alcol e fumo.

Sesta settimana

Tra gli effetti fisici riscontrati durante la sesta settimana figurano un appesantimento delle gambe, possibili mal di testa, un aumento di volume del seno e un senso di pesantezza generale. Uno dei fastidi più diffusi è la necessità di andare spesso in bagno. Ciò accade per effetto dell’ormone Beta hCG, responsabile dell’aumento della circolazione sanguigna nella zona pelvica. In questa fase, l’embrione misura poco più di 4 millimetri e cominciano a formarsi gambe, braccia, cervello, muscoli, ossa, polmoni e fegato.

Settima settimana

Con la settima settimana arriva la prima visita ginecologica. Il medico raccoglierà le informazioni necessarie per delineare il tuo quadro clinico, chiedendo notizie relative alla storia della tua famiglia e di quella del papà. Durante la visita dovrai sottoporti alla prima ecografia (transvaginale ma non addominale), finalizzata ad accertare la presenza della camera gestazionale (il luogo in cui cresce e si sviluppa l’embrione) ed escludere eventuali complicazioni.

Ottava, nona e decima settimana

Lo sviluppo dell’embrione è tale che può essere già chiamato feto. Molte caratteristiche del bambino sono già definite, tra cui il sesso. A partire dalla nona settimana, inoltre, il feto può cominciare a muoversi, anche se non riuscirai ancora a sentirlo.

Undicesima, dodicesima e tredicesima settimana

A partire dall’undicesima settimana, nausea, stanchezza, aumento dell’appetito e gli altri sintomi che hai sperimentato diventeranno via via meno fastidiosi. Se sei fortunata, a breve, potresti addirittura liberartene del tutto! Finito il primo trimestre di gravidanza comincia un periodo più tranquillo, caratterizzato da una riduzione dei rischi legati a un eventuale aborto spontaneo.

Quattordicesima e quindicesima settimana

Il tuo corpo comincia a sviluppare la placenta, un organo spugnoso deputato a fornire al piccolo i nutrienti e l’ossigeno necessari per la crescita. Lo sviluppo della placenta e l’aumento di dimensioni dell’utero possono provocare la crescita del volume della pancia. Inoltre, percepirai un maggior senso di fame.

Sedicesima e diciassettesima settimana

Il bimbo comincia a scoprire tante novità: gli occhi iniziano a essere sensibili alla luce e l’udito si sviluppa rapidamente. In questi giorni imparerà anche ad aprire e chiudere le manine, oltre che a percepire i sapori!

Diciottesima e diciannovesima settimana

In questo periodo, i cambiamenti fisici diventano evidenti. Il corpo della donna si adatta per assecondare meglio lo sviluppo del feto. La pancia aumenta di volume e possono comparire le prime smagliature sulla pelle. Il feto supera i 20 centimetri, a dimostrazione di come il suo sviluppo sia estremamente rapido. A partire dalla diciottesima settimana, è possibile sottoporsi a un esame detto funicolocentesi, un test prenatale che permette di indagare la presenza di eventuali anomalie cromosomiche.

Ventesima settimana

In questa fase è possibile sottoporsi a una delle ecografie più attese in assoluto, ovvero quella utile a determinare il sesso del nascituro. Il test è utile a verificare anche la morfologia del feto, le dimensioni degli arti, la salute dell’apparato cardiovascolare e così via.

Ventunesima, ventiduesima e ventitreesima settimana

Grazie allo sviluppo del sistema nervoso, il bambino affina i suoi sensi e comincia a toccare ciò che lo circonda: attività di scoperta che lo porta a muoversi spesso. Inoltre, tra le principali novità del periodo figurano le “contrazioni di Braxton Hicks”, dette anche “false contrazioni”, poiché non corrispondono con l’inizio del travaglio. Non preoccuparti e vivile con serenità!

Ventiquattresima, venticinquesima e ventiseiesima settimana

Il bambino misura tra 30 e 35 centimetri e comincia a mostrare i primi riflessi. Inoltre, distingue sempre più nettamente suoni e rumori.

Ventisettesima, ventottesima e ventinovesima settimana

Il feto aumenta la cadenza dei movimenti oculari, che coincide con l’inizio della fase REM del sonno. Si tratta anche del periodo migliore per effettuare il vaccino dTpa (contro difterite, tetano e pertosse), in grado di proteggere sia te che il nascituro. Durante la 29esima settimana il feto comincia a sorridere, soprattutto durante il sonno. Inoltre, qualora dovesse verificarsi un parto pretermine, saranno molto elevate le possibilità (intorno al 94%) che sopravviva fuori dall’utero.

Trentesima, trentunesima e trentaduesima settimana

In questo lasso di tempo dovrai sottoporti alla terza ecografia di routine (che è anche l’ultima), utile a controllare la crescita del bambino e a individuare eventuali anomalie a carico del liquido amniotico e della placenta. Il fenomeno tipico della 31esima settimana riguarda le possibili perdite dal seno: si tratta del colostro, il latte prodotto prima dell’allattamento. L’organismo incrementa anche la produzione di relaxina, un ormone che garantisce maggior elasticità al collo dell’utero, favorendo il passaggio del bambino.

Trentatreesima, trentaquattresima e trentacinquesima settimana

Il bambino è quasi pronto a venire alla luce, considerato che il suo sviluppo è pressoché completo: galleggia nel liquido amniotico, che col passare dei giorni andrà progressivamente diminuendo. In genere, entro la 35esima settimana, il piccolo assume una posizione definita cefalica (con la testa rivolta verso il basso), per prepararsi al parto.

Trentaseiesima, trentasettesima e trentottesima settimana

Qualora la posizione del piccolo non fosse quella ideale, il medico potrà ricorrere ad alcune manovre utili a farlo girare (nonostante il cambio di posizione possa ancora avvenire spontaneamente), oppure optare per un parto cesareo. Entro la trentottesima settimana di gravidanza, il bambino avrà perso tutta la vernice caseosa (la sostanza cerosa che lo ha avvolto per settimane) e la lanugine (la peluria che consente al feto di starsene al caldo).

Trentanovesima e quarantesima settimana di gravidanza

In questa fase la situazione va controllata tramite monitoraggi e visite pre-parto. Il bambino è ormai pronto e l’impazienza della futura mamma più che palpabile. Auguri!

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